Doppia emozione nel territorio del
Parco Oglio Sud, per la quasi contemporanea presenza di una viola
rarissima, la Viola maggiore, scoperta e fotografata dal naturalista fotografo Lorenzo Maffezzoli, e di un altrettanto raro esemplare di falco pescatore (foto) , rapace di notevole dimensione e dalla caratteristica testa bianca. La foto del falco è di Daniele Spinosa,
ma molti dei fotografi appassionati della Riserva naturale Torbiere di
Marcaria ci hanno inviato foto che testimoniano il passaggio di questo
maestoso rapace. Il grazie va esteso quindi a tutti loro.
Per leggere il comunicato stampa:
Parco Oglio Sud
NOSTRO COMMENTO - "Una ragione in più per abolire completamente la caccia nelle nostre zone in presenza di esemplari di una fauna rarissima è troppo grosso il richio che qualche cacciatore li abbatta incautamente."
FALCO PESCATORE ALLE TORBIERE DI MARCARIA
Per
oltre due settimane un esemplare di falco pescatore, altra presenza
rarissima non solo da noi, ha dato spettacolo nella riserva naturale
Torbiere di Marcaria, richiamando, in seguito al prevedibile tam tam,
decine di fotografi naturalistici da buona parte dell’Italia
settentrionale. Specie migratrice, si sposta in aprile-maggio e
agosto-ottobre, si è fermato in torbiera proprio durante il suo
spostamento primaverile, trovando molto cibo a disposizione nella
riserva. Il falco pescatore è un fuoriclasse nell’abilità di
intercettare la preda dall’alto, tuffarsi in acqua a zampe tese e
risalire in cielo dopo aver afferrato sotto il pelo dell’acqua la
vittima di turno. Oltre che per la notevole apertura alare è facilmente
riconoscibile per il ventre bianco candido e per la testa bianca, su cui
spicca una larga banda nera che attraversa l'occhio, proseguendo
posteriormente al collo. Maschi e femmine sono simili. Un tempo numerose
in Europa settentrionale e lungo la costa atlantica del Nord America,
le popolazioni di falco pescatore risentono oggi delle gravi perdite
subite a causa della caccia e della contaminazione da DDT: questo, come
altri pesticidi, viene infatti assorbito dagli animali che occupano i
primi anelli delle catene alimentari. i rapaci, che sono al vertice
della catena, ne accumulano quantità notevoli, subendo gravi danni
all’apparato riproduttivo. Eliminati i fattori di disturbo, oggi le
popolazioni dei falchi pescatori sono in lenta ripresa.